Era uno degli ultimi giorni del novembre 1999. Salii al settimo piano del palazzo della Rai di viale Mazzini (quello pieno di amianto) per intervistare Pierluigi Celli, il direttore generale. Fu una bella intervista alla fine della quale Celli mi raccontò che era stato D’Alema, attraverso il suo braccio destro Claudio Velardi, a volerlo assolutamente in quel posto. Non mi sembrava una notizia particolarmente eccitante, lo sapevano tutti che le alte cariche della Rai spettavano, erano sempre spettate, al primo ministro. Ma il giorno dell’uscita in edicola di Sette, il magazine del Corriere della Sera, successe l’ira di dio. Sbucarono da ogni dove mille mammolette, scandalizzate, che alzarono un bel polverone tanto che lo stesso Celli mi fece telefonare chiedendomi di smentire e dire che mi ero sbagliato, cosa che naturalmente non feci. Era veramente una polemica senza senso. Invece che spingere verso una sana e radicale riforma della Rai si preferiva la contesa e la battaglia tutte le volte che succedeva quello che non poteva che succedere e cioè che la politica, padrona della Rai, sceglieva gli alti dirigenti della Rai. Da allora sono passati 16 anni. Di riforme sostanziali non ne sono state fatte, in compenso è stato riformato il comune sentire. Giorni fa il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto ha raccontato al Corriere della Sera che il 5 agosto Matteo Renzi gli ha telefonato per offrirgli la direzione della Rai. E se dio vuole non è successo nulla. Non fioriscono più le mammolette.

[csf ::: 18:18] [Commenti]
Share
  

Caro Dario Nardella, tu sei il sindaco di Firenze e forse dovrei darti del lei. Scusa se ti do del tu. Ma tu sei di sinistra e tra gente di sinistra – ti ricordi?- ci si è sempre dati del tu. Perché tu sei di sinistra vero? Scusa se ti faccio questa domanda che potrebbe sembrare impertinente. Ma oggigiorno sono tante le persone che prendono in giro i militanti del Pd. Scusa se uso ancora la parola militante che forse è inadeguata oggi quando si parla del partito erede del glorioso Pci. Ma a me piace pensare che ci siano ancora dei militanti nel partito del Pd. Prendono in giro i militanti del Pd perché dicono che il Pd non è più di sinistra, il partito della superiorità moraleì. Scusa se ti dico queste cose ma le sento in giro. Dicono che non è più di sinistra perché non fa più le battaglie della sinistra. Dicono che il Pd di Renzi fa le stesse cose che faceva Berlusconi. Scusa se accosto il nome di Berlusconi a quello di Renzi. Però effettivamente anche a me sembra che molte cose che predicava Berlusconi adesso le sta mettendo in pratica Renzi. Eppure sarebbe facilissimo marcare la differenza fra Renzi e Berlusconi. Basterebbe fare una bella campagna a favore della trasparenza. Cosa che invece…Scusa se metto in dubbio che voi non siate a favore della trasparenza. Però effettivamente questa storia che ti chiedono di mettere online gli scontrini delle spese di Renzi quando faceva il sindaco e tu te ne sbatti allegramente…Scusa eh? La trasparenza…La sinistra…Il partito erede del Pci…La superiorità morale…

[csf ::: 18:16] [Commenti]
Share
  

Bisognerebbe essere sempre, e tutti, laici. E cioè indipendenti da qualsiasi corporazione, autonomi da qualsiasi casta della quale anche incidentalmente si faccia parte. Lasciamo perdere la laicità rispetto al discorso religioso. Si può e si deve essere laici anche in campo sportivo (ammettere che il goal segnato dalla propria squadra era irregolare), o in campo politico (essere di un partito ma apprezzare decisioni degli avversari degli altri partiti). Sei italiano, è vero, ma ragioni con la tua testa, sei un patriota anche se non difendi sempre e comunque i colori della tua bandiera. Ecco perché mi è dispiaciuto ascoltare il presidente della Repubblica italiana che “conferma il suo pieno appoggio” ai due fucilieri accusati di avere ucciso due pescatori indiani. Anche un presidente della Repubblica può essere laico. Non lo mette in discussione più nessuno che Massimiliano Latorre e Salvatore Girone hanno ucciso i due pescatori. Si tratta solo di stabilire se per questo fatto sono innocenti o colpevoli. Ci sono decine, centinaia di persone impegnate nel tentativo di arrivare ad una soluzione giudiziaria, politica, diplomatica del caso. Una cosa è certa. Non sappiamo se i due sono innocenti o colpevoli ma di sicuro non sono degli eroi. E allora perché ci si mette anche il presidente a fare confusione? Preferirei sentirlo dare il suo pieno appoggio agli esodati, ai disoccupati, ai parenti delle vittime degli incidenti sul lavoro, ai barboni, ai licenziati, ai massacrati da Equitalia. Populismo? Anche fosse?

[csf ::: 09:33] [Commenti]
Share
  
Cerca
Tutte le mosche
Archivio Cronologico
chemist online