- 9 Dicembre 2013
Accogliere significa far entrare qualcuno nella nostra casa. O qualche idea nella nostra testa. O qualche anima nella nostra anima. E anche qualche animale nella nostra vita. Che bello quando un animale invade la nostra esistenza quotidiana! Però…però…come sono i nostri rapporti con gli esseri viventi diversamente umani che dividono con noi la terra? Mi rivolgo ai soli animalisti. Chi li odia e anche solo chi si disinteressa di loro non mi interessa. Noi animalisti siamo pieni di contraddizioni, li amiamo, gli animali, li proteggiamo, li coccoliamo ma con alcune condizioni. Che siano grossi, oppure che siano affettuosi e che siano inoffensivi. Elefanti, tigri, lupi: li proteggiamo perché non sono piccoli. Gatti, cani, uccellini, li proteggiamo perché sono Lucertole, porcospini, scoiattoli: li proteggiamo perché non ci danno fastidio e sono affettuosi con noi. Ma i serpenti? Le zanzare? E i topi? E i bacarozzi? Le formiche? Di loro ce ne freghiamo e li uccidiamo con grande tranquillità e senza nessun rimorso. Problema. L’altro giorno in una trappola messa in giardino ho trovato un topone. Che fare? Ucciderlo a palate o affogandolo come farebbe un contadino? Liberarlo come dovrebbe fare un animalista? Darlo in pasto ad un gatto? Lasciarlo lì aspettando che muoia di fame? Io alla fine ho fatto una scelta. Come è ovvio. Ma non ve la dico. Non ne vado fiero, ma qualcosa dovevo pur fare. Voi che cosa avreste fatto? Domanda alternativa: perché accogliamo in casa il gatto e non il topo?