Beppe Grillo, checché dica, esce sconfitto dalle elezioni amministrative. Adesso i grillini dicono che i confronti non bisogna farli con le ultime politiche ma con le precedenti amministrative e non si rendono conto che così facendo piombano nella peggiore prima repubblica quando nessuno perdeva mai alle elezioni perché il confronto veniva fatto sempre con le cifre che convenivano di più. Ma non si può urlare al trionfo quando si trionfa e far finta di niente quando non si trionfa più. Però il problema non è il calo dei grillini. Il problema è che mentre ci si affanna a trovare le ragioni di una sconfitta (le liti sulla diaria, l’aventino politico, la paura di governare, l’assenza mediatica, le espulsioni dei dissidenti…) non ci si rende conto che bastava chiedere a lui, a Beppe Grillo, per sapere di chi è la colpa. Beppe Grillo ne è certo. La colpa è degli Italiani. Di quegli italiani che non capiscono nulla e votano Pd e Pdl senza rendersi conto che così facendo si comportano come dei Tafazzi che si danno delle grandi botte sui cabasisi. La colpa è degli italiani che non lo hanno votato. Innegabilmente corretto. Lo aveva già detto il Cavaliere Silvio Berlusconi quando non si rendeva conto di come gli italiani potessero esimersi dal votare lui. E li aveva definiti con grande precisione: coglioni. A me viene in mente Cuore, il settimanale di resistenza umana, che il 5 aprile 1992, commentando la sconfitta della sinistra che sperava una buona volta di vincere, titolò: “Il limite della democrazia: troppi coglioni alle urne”.

[csf ::: 06:23] [Commenti]
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Da tempo ogni scusa è buona per pubblicare sui giornali donne nude. Anche giornali autorevoli. Ricordo che quando lavoravo, quarant’anni fa, a Panorama, settimanale a quei tempi assolutamente prestigioso e stimato, spesso e volentieri in copertina c’erano fanciulle un po’ biotte, come si diceva a Milano. E Lamberto Sechi si difendeva ricordando che così facendo si vendevano diecimila copie in più. Oggi i tempi sono cambiati ma non sono cambiati i modi. Non c’è tanto da scandalizzarsi. Una donna nuda è un bel vedere e mi dicono che anche un uomo nudo sia un bel vedere. E se molti femminili oggi, tra creme e intimo, sembrano diventate un campionario di tette e culi non è il caso di drammatizzare. Anche la Venere di Milo non era tanto vestita. C’è da scandalizzarsi invece dell’abitudine di illustrare i progressi delle cure contro il cancro con foto di seni più o meno palpati. Cancro al seno e foto di tette vanno di concerto. Perché quando si parla di cancro alla prostata non si mette la foto di un pisello? Dico tutto ciò perché la notizia che Angiolina Jolie aveva annunciato che si era fatta asportare il seno per prevenire il cancro è stata accompagnata da tutti o quasi con foto in cui le tette della Jolie venivano considerate protagoniste. Tutti o quasi. Sono stato lietissimo di constatare che il Corriere della Sera, quotidiano al quale collaboro, ha illustrato la notizia con la foto di un primo piano del volto di Angiolina. Lo splendido volto di Angiolina. Grazie Angiolina per il coraggio. Grazie Corriere per la misura.

[csf ::: 06:15] [Commenti]
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