Capita che tale Massimo Bessone, consigliere comunale della Lega in un paese del Trentino Alto Adige, dica una scemata. Bessone non solo è leghista. E’ anche tifoso di calcio e scrive su Facebook. Tre categorie a rischio. E così a lui scappa di scrivere, parlando della partita Palermo-Verona, che si tratta della prima partita ufficiale del Verona in Africa. Ovvio, è una pirlata. Si tratta di quello che mio padre chiamava “spirito di patata” condito di un automatico disprezzo per i diversi. Borghezio, Salvini, Boso, Calderoli, Bossi hanno seminato e i loro fans raccolgono i frutti. Ognuno con il suo livello di cultura. Battute stupide come quella di Bessone rappresentano l’humus di cui si nutrono gli ambienti della bassa politica e della bassa tifoseria. Questo per dire che non è il caso, ogni volta, di scandalizzarsi del più piccolo peto che cerca di ammorbare la nostra aria. In qualsiasi bar di periferia si sente di peggio, su qualsiasi radio privata le discussioni sono a livelli inferiori. E anche nei talk show nazionali con personaggi nazionali condotti da giornalisti nazionali la volgarità la fa spesso da padrona. Io credo che il sistema migliore, di fronte a sciocche persone che in ambienti limitati danno fondo a omofobia, a maschilismo, a antisemitismo, a razzismo non sia scandalizzarsi ed indignarsi additando al pubblico ludibrio, sia far finta di niente. Mai enfatizzare l’idiozia. Si potrebbero trovare nuovi proseliti. L’idiozia ha il suo fascino.

[csf ::: 06:18] [Commenti]
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I giornalisti, se scomparissero, renderebbero felici tantissime persone. A parole tutti si dichiarano a favore della stampa e fanno grandi elogi alla funzione democratica dell’informazione. Sono tutti d’accordo, a parole, che senza la stampa la politica ed i poteri forti si comporterebbero malissimo. Ma perché tante lodi e tanti complimenti? Forse perché i giornalisti, alla fin fine, non sono poi quei tremendi cani da guardia dei diritti dei cittadini e dei soprusi dei potenti? Ma comunque, nei fatti, nessuno del mondo della pubblica amministrazione li gradisce ugualmente. Ricordate Massimo D’Alema quando invitava la gente a non comprare i giornali? Eppure era un leader della sinistra garantista. E Silvio Berlusconi per il quale tutti i giornalisti sono pericolosi comunisti? Eppure era un leader della destra liberista. L’ideologia non fa distinzioni. Ma adesso ci si mette anche Elsa Fornero, governo tecnico, né destra né sinistra. Va a parlare con i giovani industriali e chiede che escano i giornalisti. I giornalisti non escono ed Elsa dice: “Sarò costretta a pesare ogni parola e a parlare lentamente. Parli 40 minuti e dici cose sensate. E poi ti scappa una parola ed è quella che fa il titolo del giornale. Come dire: a voi giovani industriali posso dire delle scemate. Posso parlare anche senza pensare. Ma ai giornalisti no. Ecco, questo non faceva parte dei 40 minuti di cose sensate. I giornalisti ci sono rimasti male. I giornalisti sono come i giovani. Sono choosy.

[csf ::: 06:26] [Commenti]
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