- 14 Dicembre 2011
Come disse Kafka, “la fortuna è ceca”. In questi giorni sta conquistando il mercato editoriale, puntando sul milione di copie (ma non porrei limiti anche se Fabio Volo già trema) un mio libretto (“Stelle bastarde: l’oroscopo che non mente”) che si chiede come mai “gli oroscopi sono stupendi ma la vita fa schifo”. Ecco il problema. Noi abbiamo bisogno di futuri radiosi, di speranze, di ottimismo. La vita si abbatte su di noi impetuosamente e noi siamo sempre lì a sperare che alla fine il corso degli eventi abbia una virata e ci porti milioni, successi, felicità. Facciamo il tifo per l’Albino Leffe e speriamo che vinca contro il Barcellona. Il Barcellona è mille volte più forte. Per quale ragione dovrebbe vincere? Oltretutto sarebbe un’ingiustizia. E’ questo il motivo per cui hanno successo gli oroscopi. Perché promettono soldi, amore e salute. Tutto questo è senza senso. Gli amori finiscono presto, le malattie impazzano, i soldi finiscono nelle tasche di pochi felici. E noi continuiamo a leggere previsioni insensate che ci spiegano che il prossimo sarà l’anno migliore della nostra vita. Niente serve pensare che maghi e astrologhi ci hanno predetto anche l’anno scorso mirabilia che non si sono verificate. La richiesta di fortuna è fortissima. Credere di poter vincere al Superenalotto è una idiozia statistica. E sono proprio i poveri quelli che proporzionalmente spendono di più, loro che hanno così poca dimestichezza con la fortuna. Perché la fortuna è un motore vitale.
- 5 Dicembre 2011
Ogni tanto occhieggiano dai quotidiani notizie sul traffico di cani destinati alla vivisezione. Non ci sono scuse. La scienza…la medicina…niente da fare amici miei. Chi tortura un animale è un torturatore. Volete scoprire la nuova cura per il cancro? Fatelo, ma fatelo senza seviziare i cani. I cani sono tra gli esseri viventi più buoni. Più buoni sicuramente degli uomini. Non si fanno le guerre, non tradiscono, non dicono bugie, non parlano male uno dell’altro. I cani ti seguono dove li porti, non ti abbandonano. Sono portatori di un amore spesso esagerato che riversano su uomini e donne che spesso non lo meritano. L’uomo è spesso tremendo nei confronti dei cani. Li picchia, li lega, li lascia soli, li sfrutta, li abbandona. E vieta loro di vivere una vita naturale. I cani non possono correre. In nessun luogo i cani possono correre liberi. Non in città, non in riva al mare, non i montagna, non nei prati, non nelle campagne. Lo stabilisce la legge. La legge, molto spesso, odia la ragione. Il mio cane, Billie, deve fare corse sfrenate, è la sua natura, per almeno un’ora al giorno. Può farlo solo nei boschi attorno a casa mia. Ma è vietato, perché dà fastidio ai cacciatori che amano tanto la natura e passano il tempo uccidendo animali. Se Billie non fa corse sfrenate, soffre. Io glielo spiego che può andare solo al guinzaglio perché i cacciatori non vogliono che vada in giro libera. E lei mi guarda come per dirmi: ma io mica vieto ai cacciatori di andare in giro liberi. Sia chiara una cosa: se la legge vieta ai cani di correre, vieta ai cani di vivere.