Erano passate poche ore dal massacro norvegese che già Fiamma Nirenstein, sul Giornale di Feltri-Sallusti, scriveva parole di fuoco contro il terrorismo islamico. Sarebbe bastato pazientare un secondo per scoprire il volto bianco, cristiano, razzista, antislamico, occidentale, conservatore dell’autore della strage. Ma è difficile imporre il freno alle proprie fobie. Il giorno dopo Fiamma non ha scritto più. Ho pensato: “Hai visto Feltri-Sallusti? Hanno capito”. Invece no. Non hanno capito. Ed hanno mandato avanti la truppa da sbarco, Magdi Allam. Il quale ha ammesso che il massacro era stato opera di qualcuno che appartiene alla nostra civiltà ma ha rilanciato sostenendo che la colpa, comunque, è della politica di accoglienza degli immigrati di quei Paesi che “antepongono l’amore per il prossimo alla salvaguardia dei legittimi interessi nazionali”. Quando pensavamo che la matrice fosse islamica, ha detto Magdi, ci sentivamo rincuorati perché questi crimini contro l’umanità appartengono quasi naturalmente a dei fanatici votati a imporre con la forza la devozione a Maometto. Ma poi – delusione – era uno dei nostri. E siamo stati colti dal panico. Perché il cristianesimo è inconciliabile con la pratica della violenza. Mi chiedo solo: esiste un comitato di redazione al Giornale?

[csf ::: 09:37] [Commenti]
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Ci sono dei signori che girano per l’Italia e per il mondo con dei gonnoni lunghi e neri, con delle cinturone rosse e degli scuffiotti anch’essi rossi. Sono i cardinali. Generalmente si occupano della Chiesa. Hanno un sacco di problemi, diffondere la fede in Dio, la parola di Cristo, contrastare la crisi delle vocazioni, aiutare i poveri, somministrare i sacramenti, fare pulizia all’interno delle loro gerarchie che a volte si impegnano più nei vizi che nelle virtù. E poi, alcuni di loro, spendono molto tempo ad occuparsi della politica italiana, a dire come bisogna votare, a suggerire alleanze. Da quando è scomparsa la Democrazia Cristiana, cardinali e vescovi soffrono molto perché non hanno interlocutori autorevoli. Ai vecchi bei tempi bastava che sollevassero un sopracciglio perché ottenessero quel che volevano. Oggi non più. Ma leggo sulla Repubblica che il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato e camerlengo, si sta dando da fare per creare una nuova Dc promuovendo incontri riservati ai quali partecipano, nella parrocchia salesiana del sacro cuore di Gesù, a pochi passi dalla stazione Termini, dei grandi notabili del mondo cattolico, Buttiglione, Binetti, Fioroni, Pisanu, Pezzotta, Cesa, Bonanni e associazioni come i focolarini, la compagnia delle opere, gli scout e la comunità di Sant’Egidio. Non è roba da poco. Segretario di Stato vuol dire, in Vaticano, primo ministro. Camerlengo vuol dire quello che comanda quando il papa è fuori sede oppure è morto. Insomma, il numero due. Se è vero quello che leggo, il papa vuole di nuovo un partito dei cattolici. Nella disgrazia di essere piombati in una specie di regime, godevamo pensando che per lo meno non saremmo morti democristiani. E che, scomparso, prima o poi, il quasi regime, avremmo potuto finalmente godere di una amministrazione non personalistica e laica. Invece no. Buttiglione, Fioroni, Bonanni e compagnia bella, sull’onda del camerlengo, vogliono farci ritornare allo Stato confessionale. Sant‘Egidio, almeno tu…

[csf ::: 09:27] [Commenti]
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