- 20 Settembre 2010
Bisogna assolutamente tornare sull’argomento caccia. Luigi Angeletti, segretario della Uil, dice: “Da quando la caccia è regolamentata la fauna è costantemente aumentata”. Perfetto. Già sento le parole del serial killer che dice: “Da quando ho cominciato ad uccidere con metodo e raziocinio, la popolazione mondiale è in costante aumento”. Angeletti dice anche: “Noi cacciatori non siamo i cattivi su cui sparare addosso ogni volta che comincia la stagione”. Beh, il verbo sparare forse non è proprio il più adeguato. Ma ogni volta che inizia la stagione e si comincia a sparacchiare a destra e a manca, con chi ce la dobbiamo prendere, con le quaglie? Angeletti si autodefinisce cacciatore intelligente e la butta in politica: “Siamo come i capitalisti: ci prendiamo i profitti senza intaccare il patrimonio”. Ma come sarebbe a dire? Il sindacalista dice di essere un capitalista? E poi, siamo sicuri che i profitti sono contenti? Giovanna Cavalli, la giornalista del Corriere della Sera che lo intervista, gli chiede: “Sensi di colpa non ne prova?” Risposta: “Milioni di beccacce muoiono comunque di cause naturali”. Ciurbis, ma allora vada a sparare anche ai bambini africani. E le tortore? Le tortore con lui possono volare serene. “Mi sono simpatiche, oltretutto sono facili da prendere e non c’è gusto”. Anche io, Angeletti, sono simpatico. E sono facilissimo da prendere. Sto tranquillo?
- 6 Settembre 2010
Attenzione: state per leggere una cosa politicamente scorretta. Ed io mi sto ficcando in un ginepraio. Dunque. Michela Murgia. Bruno Vespa. Silvia Avallone. Premio Campiello. Sapete già tutto. Silvia si presenta sul palco con abbondanza di tette in vista. Bruno fa il cascamorto e invita il cameraman ad inquadrare la scollatura. Michela si scandalizza e si scandalizza anche Gad Lerner. Facile. Troppo facile. Mi chiedo: se una giovane si presenta in pubblico scollatissima è perché il particolare è culturalmente pregnante o perché vuole essere ammirata? E se il conduttore, rozzamente quanto volete, la indica all’ammirazione, fa una cosa scorretta o quello che la giovane ha implicitamente stimolato? Gli uomini in sala guardavano le tette della giovane o i suoi occhi? I soliti uomini. Il solito maschilismo. “Quando c’è di mezzo una donna si va sempre a parare sul corpo”, ha detto Michela. E allora? Che cosa c’è di male? Se ci fosse qualcosa di male Silvia non si sarebbe presentata con le tette al vento. Dicono: perché queste cose non capitano agli uomini? Ma è semplice. Gli uomini usano vestire in altra maniera. Se si fosse presentato Gad Lerner in canotta con i bicipiti guizzanti tutti si sarebbero messi a ridere. Ma se sul palco ci fosse stato Raul Bova in pantacollant aderentissimi e pettorali in evidenza tutte le donne se l,o sarebbero mangiato con gli occhi e la presentatrice avrebbe detto: “Accidenti! Che meraviglia! Inquadratelo bene!”