- 29 Dicembre 2009
Ci avessi capito qualcosa. Il dramma pugliese. Che cosa voleva Emiliano? Che cosa voleva Vendola? Emiliano voleva essere il candidato del centro sinistra alle regionali. Vendola anche. E voleva le primarie. Ma Emiliano non era quello che aveva voluto le primarie la volta scorsa? E non aveva sostenuto Vendola la volta scorsa? E non lo aveva sostenuto fino a poco tempo fa? E allora perché Vendola era diventato il “traditore”? Emiliano diceva: perché Vendola non mi ha sostenuto nel partito. Vendola rispondeva: ma il partito è suo, mica mio, siamo in partiti diversi. Poi Emiliano ha detto: va bene, se Vendola ci tiene tanto, vada per le primarie. Come se le primarie fossero una fissazione di Vendola e non un sano principio democratico. E poi Emiliano voleva anche che fosse abolita la legge regionale che impediva al sindaco di candidarsi alle regionali. Per cui avrebbe dovuto dimettersi prima delle elezioni col rischio di perdere sia comune che regione. In tutto questo navigava a vista l’Udc. L’Udc aveva deciso di appoggiare la destra a Roma e la sinistra a Bari. Ma solo se il candidato fosse stato Emiliano perché bisognava prendere le distanze dalla sinistra massimalista di Vendola. Ma se Vendola è un massimalista Madre Teresa di Calcutta era una brigatista rossa. Ci avessi capito qualcosa del dramma pugliese.
- 22 Dicembre 2009
Gli italiani protestano sempre e la colpa è sempre del governo. Ma finalmente c’è qualcuno che sa dire le parole giuste. I treni sono fermi sotto la morsa del gelo? I viaggiatori rischiano di essere trasformati in statue di neve? C’è anche la possibilità che si passi la notte senza calore, senza cibo e senza bevande? Mauro Moretti, amministratore delegato delle ferrovie dello Stato, da vecchio saggio, dà le indicazioni per far superare l’emergenza. Dice: “Portatevi qualche maglione di più, qualche panino di più, qualche bevanda di più”. Ecco finalmente qualcuno che sa come sbrogliare le matasse. L’amministratore delegato di Alitalia ha subito colto la palla al balzo e ha diramato le istruzioni in caso di mancata partenza degli aerei. “Portatevi una brandina per dormire negli aeroporti”. E anche l’amministratore delegato delle Autostrade ha copiato. Ha detto: “C’è ghiaccio sull’asfalto, portatevi qualche pacchetto di sale”. E perfino l’amministratore delegato degli Autogrill ha voluto dire la sua. “Le macchinette del caffè potrebbero essere bloccate. Portatevi la Bialetti. I gabinetti potrebbero non funzionare. Portatevi dei sacchetti di plastica e fatela lì. E se vi scappa la pipì cosa di meglio del pappagallo?”. Gli amministratori delegati ne sanno una più del diavolo. E hanno sempre pronta la soluzione. La creatività degli italiani.
- 13 Dicembre 2009
Lo so che è una vecchia storia che oggi non interessa più nessuno. Ma l’idea che l’Occidente abbia scombussolato e portato il disordine in Irak adducendo come scusa che là si nascondevano armi di distruzione di massa in grado di distruggere nemici in 45 minuti è qualcosa che è difficile da digerire ogni volta che uno se la ricorda, visto che ormai è chiaro che era una colossale balla. E quindi fa tenerezza leggere che Toni Blair, l’ex premier inglese, finalmente ammette che, con o senza quelle armi, fosse giusto fare la guerra agli iracheni per rimuovere Saddam. Alla Bbc Blair ha detto che il vero motivo era che le strategie dell’Iraq mettevano in pericolo i delicati equilibri della regione. Evviva. E se non ci fosse stata la scusa delle armi? “Ovviamente avremmo impiegato argomentazioni differenti quanto alla natura delle minaccia”. Oggi i politici sono fatti così: dicono la verità, svelano la vera faccia, orrenda, del potere. Blair evita solo di fare una parola: petrolio. Ma per il resto dice tutto. Saddam non andava bene all’Occidente. “Era giusto rovesciarlo”. Basta così. Guai a non piacere agli occidentali. Guai a mettersi di traverso.
- 6 Dicembre 2009
C’è chi sostiene che i ricchi, in quanto tali, sono di per sé dei criminali. Esagerazioni. Ma certo i ricchi danno un sacco di aiuto a chi sostiene questa tesi. Per esempio, non si può negare che più sono ricchi meno vogliono pagare le tasse. Perché più sono ricchi più molti di loro pensano di non dover sottostare alle leggi. Roberto Scarpinato, nel suo splendido libro scritto insieme a Saverio Lodato, sostiene che i ricchi non sono nemmeno consapevoli di questo. Seguono un altro codice morale e quando finiscono in galera si guardano attorno smarriti sentendosi vittime di un’ingiustizia. E’ proprio il caso di Calisto Tanzi che dopo aver rovinato i risparmiatori italiani si professava ormai nullatenente e piangeva miseria spergiurando che non c’era in giro nessun tesoretto formato da opere d’arte sottratte al curatore fallimentare. Invece il tesoretto c’era ed è stato scovato. Agli ipergarantisti chiedo: a questo punto si può dire che Calisto Tanzi è criminale (cioè ha commesso dei crimini) anche prima della sentenza definitiva? Agli stessi ipergarantisti chiedo: siete almeno d’accordo che senza le intercettazioni telefoniche questo tesoretto non sarebbe mai stato recuperato? E ancora a questi ipergarantisti chiedo: siete disposti ad ammettere che senza un’inchiesta giornalistica, una di quelle inchieste fatte dai giornalisti “comunisti” che bisogna eliminare dalla Rai, Calisto Tanzi ci avrebbe preso per l’ennesima volta per i fondelli? E a quel simpaticone di Calisto consentitemi di chiedere: ma si vergogna almeno un po’?