Aldo Cazzullo ha intervistato per il Corriere della Sera il cardinale Ruini. Il quale, riferendosi al caso di Eluana Englaro, ha detto: “Lasciarla morire, o più esattamente farla morire di fame e di sete è oggettivamente l’uccisione di un essere umano. Un omicidio”. Come dargli torto? Il Vangelo è chiaro su questo. Bisogna dare da bere agli assetati e dar da mangiare agli affamati. Negare pane ed acqua a chi na ha bisogno è omicidio. Si potrebbe obbiettare che la natura ha stabilito un decorso della vita umana, anzi della vita tout court. E’ assurdo innaffiare una pianta allo stadio terminale della malattia. E parlando proprio degli uomini, insistere con sistemi artificiali, dovuti ai progressi della scienza, perché una vita-nonvita si protragga all’infinito è solo una cattiveria. Tanto è vero che perfino il Papa fu lasciato morire in pace senza farlo soffrire inutilmente. Nessun giornale scrisse che era stato ucciso il Papa. Nessun cardinale parlò di eutanasia di un Papa. Però va da sé che negare l’acqua all’assetato è omicidio. Ha ragione Ruini. Ogni giorno nel mondo muoiono secondo il rapporto Unicef 26 mila bambini, sotto i cinque anni per malattie infettive e fame. Ventisei mila bambini al giorno, uno ogni tre secondi. La situazione è migliorata. Venti anni fa era il doppio. Esagerazioni? Forse. Altri dati parlano di 18 mila bambini, ma solo per problemi di nutrizione. Chiariamo: tutti questi bambini muoiono non perché non trovano da mangiare e da bere, ma perché il mondo civilizzato, cattolici compresi, mangia e beve anche la loro razione. Mangia a beve quello che dovrebbero mangiare e bere anche loro. Omicidio. Aggravato dall’ingordigia. Cardinale Ruini, vogliamo parlarne un po’? Se per ognuno dei 18 mila bambini, sani, che vogliono vivere, si fossero spese le parole, le polemiche, gli approfondimenti che sono stati spesi per Eluana, non sarebbero bastate cinque vite del cardinale Ruini. Ma per Eluana, per farla morire in pace come la natura chiede, ci si è accaniti per mesi. Dei bambini, che vogliono vivere, ce ne strabattiamo come sempre. Il cardinale Ruini ha detto a Cazzullo che pregava ogni giorno per Eluana. E se l’avesse smessa di pregare per Eluana e avesse pregato un po’ anche per quei 18 mila bambini?

[csf ::: 16:55] [Commenti]
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“Anche lo show business dovrebbe tener conto della crisi economica che è in atto. Nel momento in cui si chiedono degli sforzi a tutti i cittadini, a mio avviso sarebbe stato corretto che anche Bonolis avesse la sensibilità di dire che un milione di euro per una produzione televisiva di qualche settimana poteva forse sembrare eccessivo”. Paolo Romani, sottosegretario alle Comunicazioni, intervistato dall’emittente radiofonica R101, ha aperto la questione morale. D’accordo, ti offrono un milione di euro per il Festival di Sanremo. D’accordo, è il mercato. Ma tu devi avere il buon gusto di dire no grazie, è troppo, voglio solo la metà. D’altra parte fanno tutti così. I calciatori da tempo hanno chiesto che i loro ingaggi vengano dimezzati. Ed anche i manager, di fronte alla crisi, hanno rinunciato del tutto ai premi di fine anno e alle stock option e stanno anche pensando di dimezzarsi lo stipendio. Ed è stato splendido il gesto dello stesso Paolo Romani il quale, nel momento in cui si chiedono degli sforzi a tutti i cittadini, ha avuto la sensibilità di dire che gli stipendi dei sottosegretari sono eccessivi per quello che fanno ed ha chiesto che i suoi guadagni vengano dimezzati. Quanto a me, fate quello che volete dei miei guadagni. Non sono mica Bonolis, io.

[csf ::: 15:23] [Commenti]
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“Dobbiamo finirla”. Sembra da tempo diventato lo slogan di maggiore successo. L’ultimo è Roberto Maroni, ministro degli Interni. La regola è la seguente: per anni si dice una cosa e poi, improvvisamente, quando non conviene più, si dice il contrario. E così nei giorni scorsi Maroni ha detto, parlando delle divisioni fra Nord e Sud: “Dobbiamo finirla di dividerci, dobbiamo invece ritrovarci”. Ma va? E a chi lo dice? A Calderoli? A Borghezio? A Bossi con le sue ampolle padane? Io ricordo comunisti che hanno detto che bisogna finirla con la falce e il martello. Fascisti che hanno detto: bisogna finirla col male assoluto. Assassini che hanno sostenuto che bisogna finirla col terrorismo. Nel suo piccolo, perfino Daniela Santanché, la signora che usava regalare al figlioletto Lorenzo per il suo compleanno una mini Ferrari funzionante, socia del Billionaire, ha detto recentemente che bisogna finirla con il lusso. Lo sappiamo, lo sappiamo che solo gli imbecilli non cambiano idea. Ma ce ne convinceremo con maggiore facilità quando qualcuno, cambiando idea, passerà da una situazione che gli conviene ad una che gli fa perdere privilegi e vantaggi. Fino ad allora consentitemi di dire che dobbiamo finirla con quelli che dicono che dobbiamo finirla.

[csf ::: 19:49] [Commenti]
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