Don Sante Sgotti ha finalmente ammesso, davanti alle telecamere di Buona Domenica, che è il padre di Rocco, un bel bambino di 15 mesi. L’ex parroco di San Bartolomeo a Monterosso, che aveva già dichiarato di amare Tamara, ha aggiunto che ha assistito in sala parto alla nascita di Rocco e poi lo ha allattato, lo ha cambiato e lo ha assistito durante i suoi pianti notturni. Ma che bella scenetta. Ho sempre avuto un rapporto complesso con i preti. Pretendo da loro comportamenti virtuosi. Un po’ come la società maschilista pretende dalle donne in carriera: devono essere più brave, più intelligenti, più sveglie per ottenere gli stessi risultati degli uomini. Io dai preti pretendo che siano migliori di noi che non siamo preti. Per questo sono amico di preti “difficili”, di quei preti che non ne vogliono sapere di passare la loro vita a ciancicare i soliti inutili luoghi comuni davanti ad una passiva platea di tristi, rinunciatari e dimessi finti-credenti. Ma i preti “difficili” debbono essere ancora migliori dei preti, i quali debbono essere ancora migliori di tutti noi. E allora? Che cosa c’è che non mi va in don Sante, uno che pone il grosso e difficile problema del celibato dei sacerdoti usando addirittura la sua vita come testimonianza? Non l’avete ancora capito? C’era bisogno di Buona Domenica? Di prendere temporaneamente il posto di Loredana Lecciso tra una rissa e l’altra? A quando una bella intervista su “Chi”? E la confessione? La confessione vogliamo farla alla “Vita in diretta”?

[csf ::: 17:40] [Commenti]
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Pier Ferdinando Casini si è presentato al gazebo di piazza De Gasperi a Palermo dove, come in tutta Italia, si votava per decidere il nome del nuovo partito unico della destra, unico, per adesso, solo nelle intenzioni del Cavaliere. Ha preso il modulo e ci ha scritto sopra: “Buon lavoro”. Beh, mica male come nome per il nuovo partito. Ben augurante. Poi però Casini ha spiegato che non si trattava del nome ma semplicemente di un augurio. Peccato. A me Buon Lavoro sarebbe piaciuto. Meglio di Forza Italia, comunque. Sicuramente avrebbe fatto scuola. Sai quanti nuovi partitini avremmo potuto creare sull’onda trionfale di Buon Lavoro? Per esempio “Felice Notte”. E magari “Ben tornato”. E perché no, “Come va?” “Tante care cose” “Statemi bene” “Che bell’aspetto” e il migliore di tutti “Arrivederci”. Purtroppo sono solo sogni. La realtà è che Casini con i suoi piccoli democristiani è arrabbiato con il Cavaliere che vuole togliere l’acqua dove nuotano i suoi pesciolini. E intanto incassa l’adesione di Cuffaro, che non lo molla. Così Saverio Romano, segretario siciliano dell’Udc, può dichiarare trionfante:”Qui l’”effetto Giovanardi” non c’è”. Sinceramente, che cosa sia io lo ignoro. Ma vivere in un Paese dove esiste l’”effetto Giovanardi” riempie il mio cuore di speranza.

[csf ::: 07:45] [Commenti]
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