Franco Turigliatto non lo conosceva nessuno prima della caduta del governo di centro sinistra. Poi il suo no a Prodi lo ha fatto diventare famoso e famigerato. Ma lui doveva obbedire alla sua coscienza prima che alle indicazioni di voto del suo partito, Rifondazione. In che cosa fosse impegnata la sua coscienza quando aveva accettato il programma dell’Ulivo, per presentarsi alle elezioni, non siamo riusciti a saperlo. Ma i suoi amici di Sinistra Critica hanno voluto ugualmente difenderlo dalla valanga di insulti che lo hanno coperto. “Il suo è stato un atto di coerenza politica e morale”. Firmato Chomsky, Loach, Zanotelli, Vattimo, Casarini. Poi la coerenza politica e morale, insieme alla coscienza, è stata di nuovo zittita in occasione della fiducia al Prodi bis. E portare sia la coscienza che la coerenza a fare un tagliando?

[csf ::: 19:10] [Commenti]
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Ricordate Alessandro Curzi? Era l’inventore di TeleKabul, era il direttore di Liberazione, cioè, mica bruscolini. Era il terrore della destra, era il fumo negli occhi dei berlusconiani. Adesso è membro del consiglio di amministrazione della Rai, scosso, si fa per dire, dalla polemica sui compensi degli artisti a Sanremo (dire o non dire quali sono i loro compensi? Ahimé, siamo ancora a questi livelli). Interviene il terrore della destra e dice: “Le retribuzioni dei dipendenti della Rai dovrebbero essere pubbliche. Per i compensi degli artisti il discorso è diverso. E’ il mercato. In questa società dobbiamo seguire le leggi del mercato”. Amici della destra, lasciatevelo dire. Smettetela di avere paura della sinistra. Potete avere paura del compagno Curzi? Non vedete come è buono? Dice le cose che dite sempre voi. Anzi, perché non ve lo prendete?

[csf ::: 15:05] [Commenti]
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In questa società mediatica in cui tutti smaniano per conquistare spazi di visibilità fa piacere constatare che esiste ancora gente riservata che preferisce rimanere nell’ombra e rifiuta il suo quarto d’ora di celebrità. E’ il caso del segretario generale della Cgil Epifani. Vittorio Feltri, direttore di Libero, condannato a morte dai nuovi terroristi, quando ha scoperto che fra i suoi aspiranti assassini c’erano anche sette sindacalisti della Cgil, aveva chiesto ad Epifani una intervista. Ma interessava veramente agli italiani sapere come il segretario della Cgil spiegava la presenza di terroristi nel suo sindacato? Ma no, diciamolo con coraggio, era solo una morbosa curiosità di Feltri. E così Epifani, il discreto Epifani, il silenzioso e riservato Epifani ha preferito il low profile e ha rifiutato l’intervista. A malincuore.

[csf ::: 15:06] [Commenti]
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I gay stanno tutti dall’altra parte. Il leader dell’opposizione, Silvio Berlusconi, non riesce a stare zitto. Apre bocca e gli dà fiato, come avrebbe detto mia nonna. Chissà che cosa voleva dire, lui. Sicuramente non era una dimostrazione di solidarietà. Voleva dire che sono tutti comunisti, la sua implacabile ossessione? Forse. Ma in questo caso non solo è stato inopportuno. E’ stato anche controproducente e superficiale. E bugiardo. Sarebbe bastata una telefonata a Franco Grillini, il presidente dell’Arci, per avere la conferma che, nel suo schieramento, di gay ce ne sono, e parecchi. Voleva essere la solita battuta maschilista? Può darsi. Siamo ancora a quel miserabile livello. Se lo lasci dire, signor leader dell’opposizione. Anche i signori sono tutti dall’altra parte. O quasi tutti. Insieme ai gay.

[csf ::: 15:03] [Commenti]
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