- 26 Settembre 2006
Che Emanuel Milingo, arcivescovo dello Zambia, sia ancora arcivescovo, è già una notizia. Milingo ne ha combinate di tutti i colori. Passi che faceva l’esorcista (cioè uno che caccia il diavolo da dentro i cristiani). Prima ha spostato l’agopunturista coreana. Poi ha rinnegato il suo matrimonio. Ha chiesto scusa al Papa. Si è autorecluso e autopunito a Zagarolo. E’ scappato da Zagarolo e ha fatto perdere le sue tracce. Ha fondato la Chiesa dei preti sposati. Ha ordinato quattro vescovi a Washington. Tutti preti sposati. Ma la Chiesa è grande mamma. Finora lo ha sempre perdonato. I comunisti no. Li scomunicava subito. Ai concubini vietava i sacramenti. Ma fare vescovi non sembra poi così grave. Mi chiedo: che cosa succederebbe se mi mettessi a fare vescovi anche io? Fiorenza, sei uno dei miei direttori preferiti. Ti faccio vescova.
- 20 Settembre 2006
Più sono piccoli, più puntano sulle “grandi intese”. Sergio De Gregorio, senatore dipietrista per pochi giorni, ha dichiarato che lui non sta più di qua, ma non sta nemmeno di là. Perché lui vuole il grande centro. C’è da dire che se tutti quelli che dichiarano di volere il grande centro stessero nel grande centro ci sarebbe già un grandissimo centro. Vabbè. Resta da fare una pensata sul perché questa sua insana voglia di grandi intese il Sergione non l’abbia dichiarata anche agli elettori prima che andassero al voto. Forse per amore della privacy, De Gregorio ha preferito una certa riservatezza. E forse è anche per amore di questa riservatezza che dall’alto del suo quintale e passa Sergio ha detto: “vaste fasce delle forze armate guardano con attenzione il nostro progetto di grande centro”. Ma va? Piccoli golpisti crescono. Da De Lorenzo a De Gregorio.
- 10 Settembre 2006
Sono sempre stato un estimatore del nostro caro amato principe erede al trono Vittorio Emanuele di Savoia. Una volta, per uno spiacevole equivoco, egli si era da me sentito diffamato. Diffamarlo io? Ma egli è bravissimo a diffamarsi da solo. Sentite questa. Egli sa di essere intercettato e dice: “Pensa a quei coglioni che ci stanno ascoltando, devono rimanere tutta la giornata ad ascoltare, mentre probabilmente la moglie gli fa le corna”. Poi, parlando dei giudici che indagano su di lui, dice: “Sono dei poveretti, degli invidiosi, degli stronzi”. E così adesso gli stronzi gli hanno negato il permesso di espatrio. Povero principe erede al trono. Prima non lo facevano entrare in Italia. Adesso non lo fanno uscire. Coraggio, sappia che gli italiani gli staranno vicini con il loro affetto e la loro comprensione. Nun ce lassà, Vittò.
- 6 Settembre 2006
Aveva ragione l’ex ministro Maurizio Gasparri. Quelle erano liste di proscrizione. Via Mimun? Via Mazza? Via Del Noce? Via Massaro? E perché? Avevano fatto male o semplicemente non facevano parte della coalizione che aveva vinto le ultime elezioni? Dicevano i ragazzi della Casa delle Libertà che era in corso un vero e proprio assalto alla diligenza. Dicevano che la sinistra voleva mettere i suoi uomini nei posti occupati dagli uomini della destra. Uomini della destra che tutti ricorderanno furono messi lì non perché erano graditi alla destra ma perché erano i più bravi di tutti. E poi, questa lista di proscrizione, questi bigliettini con i nomi che giravano in Rai. Che volgarità. Volete mettere con l’eleganza con la quale il ministro Gasparri, in diretta su Telelombardia, fece mettere in fila su una lavagna uno dopo l’altro i nomi della gente da cacciare dalla Rai?