Stefania Craxi, visibilmente emozionata, si è concessa alle domande di Daria Bignardi per una “intervista barbarica”. Daria, come al solito, è stata precisa e anche pungente. Non si è lasciata andare a un facile buonismo e si è comportata da perfetta intervistatrice ricordando anche la contraddizione fra una figlia Craxi eletta in una coalizione perdente a fronte di un figlio Craxi trombato in una coalizione vincente. Un’intervista, alla fine, corretta, interessante e anche imbarazzante, come in fondo dovrebbero essere tutte le interviste. Io stesso, quando ho intervistato Stefania, ero diviso tra la voglia di approfondire, incalzare, scavando fra le contraddizioni e la tentazione di arrendermi al suo diritto di essere solo e semplicemente figlia, anzi, orfana. Poi, a Daria, ha detto: “Io, quando ho deciso di scendere in campo…”

[csf ::: 09:27] [Commenti]
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Ed io che credevo che votassero le persone. Devo darvi una brutta notizia. Gli elettori non contano più niente. Secondo Renato Brunetta, veneziano, economista di vaglia ed europarlamentare di Forza Italia, onnipresente partecipante a tutti i talk show del mondo, non votano gli elettori. Vota il prodotto interno lordo. E come ha votato il Pil alle ultime elezioni vinte dal centrosinistra? “L’80 per cento del Pil ha votato centrodestra”, ha decretato Renato Brunetta. Adesso chi ha il coraggio di andare a dirlo a Prodi? Dopo l’accusa di brogli, dopo la minaccia di rifare le elezioni all’estero, dopo la richiesta di ricontare tutti i voti, ecco che a Prodi tocca scoprire che ha vinto le inutili elezioni in cui hanno votato gli italiani e ha perso quelle fondamentali in cui votava il Pil. E se andassimo a controllare come ha votato l’Irpef?

[csf ::: 09:32] [Commenti]
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Aveva lavorato per anni e alla fine ci era riuscito a dare il voto agli italiani all’estero. Mirko Tremaglia aveva dovuto lottare contro opposizioni e pregiudizi. Ma perché devono votare persone che non pagano le tasse in Italia? Ma perché debbono votare persone molte della quali non ricordano nemmeno la lingua madre? Alla fine ce l’aveva fatta sussurrando alle orecchie dei suoi alleati che erano tutti voti di destra. La chiamano eterogenesi dei fini. E’ successo esattamente il contrario. Un golde-autogoal perché quei quattro seggi andati all’Ulivo sono stati determinanti per dare la vittoria ai suoi avversari. Ma avete capito chi è Tremaglia? E’ quel ministro di An che su carta intestata del suo ministero aveva scritto: “Povera Europa: i culattoni sono in maggioranza”. Evidentemente i culattoni sono in maggioranza in tutto il mondo. E l’hanno punito.

[csf ::: 08:47] [Commenti]
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