- 25 Ottobre 2005
Egidio Masella, assessore al Lavoro della Regione Calabria, ci tiene molto al lavoro, soprattutto a quello della moglie Lucia. E così l’ha assunta come responsabile amministrativo del suo assessorato scatenando un terremoto politico sia nella giunta che nel suo partito, Rifondazione Comunista. Non è esattamente il tipo di comunismo che va predicando Fausto Bertinotti e così tra i rifondaroli calabresi ormai è praticamente guerra civile. “In Calabria succedono cose difficilmente spiegabili”, ha commentato Stefano Zuccherini, commissario del Prc della regione da quando la federazione regionale è stata travolta dalla scandalo delle assunzioni clienterali e nepotistiche. Ma Masella si è difeso bene: “Ho cercato solo di circondarmi di persone di mia fiducia”. Chissà perché Ruini continua a dire che i comunisti vogliono distruggere la famiglia.
- 22 Ottobre 2005
Giuseppe Caldarola ha un destino ingrato. Il suo cognome assomiglia talmente a quello del ministro leghista Calderoli che spesso capita di confondersi. Ma a volte le figuracce le fa da solo. L’ex direttore dell’Unità, polemizzando con Travaglio al quale dovrebbe essere vietato, secondo lui, di scrivere sul quotidiano fondato da Gramsci, ha dichiarato: “Io tanto quel giornale non lo leggo nemmeno”. Tralascio il fatto che non lo legge ma si fa intervistare. Ma vi immaginate, Dio mi perdoni, Sandro Bondi che dichiara che non legge il “Giornale”? Faccia così, amico Caldarola, lo legga almeno un giorno sì un giorno no. Fa bene alla proprio livello di democrazia leggere anche ciò che non condividiamo (si figuri che io leggo anche Paolo Guzzanti e Ferdinando Adornato, a volte). Noi in cambio ci impegneremo a non confonderla più col ministro omofobo.
Di scuse ne può trovare mille: questa è la società dello spettacolo, la politica ne fa parte, meglio che si parli male di te che non si parli per niente di te, il politico ha bisogno di farsi vedere e sentire. D’accordo, d’accordo, possiamo parlarne di qui all’eternità. Però se Crozza lo prende in giro e lo paragona a Che Guevara per dire che loro hanno Che Guevara e noi ci dobbiamo accontentare di lui, beh, si può abbozzare, si può signorilmente accettare lo sfottò, ma dire addirittura che “sono cose che fanno piacere” e che “E’ innegabile che io abbia culo”, lasciatemelo dire è proprio esagerato. Caro Willer Bordon, tu sei un drogato della comunicazione, un maniaco della visibilità, per quindici minuti di diretta faresti fuori la nonna. E meno male che lo stesso Crozza spiega perché ha messo in mezzo te: perché aveva bisogno di una rima con canzon. “Chi meglio di Bordon?”.
- 18 Ottobre 2005
Simona Panzino, la candidata senza volto dei no global, ha ottenuto un disastroso 0,5 per cento alle primarie della sinistra. In compenso Ivan Scalfarotto, candidato grosso modo della società civile, ha ottenuto un pessimo 0,6. Che cosa succede? Non esistono più i Disobbedienti e la Società Civile? No, semplicemente hanno votato Prodi, come era giusto fare se si doveva indicare il candidato più adatto a battere Berlusconi. Bene, Luca Casarini, leader dei Disobbedienti del Nord Est, ha rilasciato la seguente dichiarazione che farebbe saltare la mosca al naso anche a Madre Teresa di Calcutta se tornasse fra noi: “Noi stessi non siamo andati a votare perché era giusto così. Noi diamo voce agli esclusi e gli esclusi non vanno a votare”. Qualcuno spieghi, prima o poi, a Casarini che è meglio collegare il cervello alla lingua prima di aprire la bocca e dargli fiato.