Ma dimmi tu! C’era bisogno di aspettare così tanto per dircelo? E noi a chiederci: come mai il Cavaliere vede comunisti dappertutto? Come mai considera Romano Prodi un pericoloso bolscevico? L’hanno picchiato, capito? L’hanno picchiato quando era piccolo, a dodici anni, e lui non si è mai ripreso dalla choc. Stava attaccando manifesti contro il Fronte Popolare quei manifesti così politicamente corretti e mica terroristici che dicevano: “Dio ti vede Stalin no”. Arrivarono i comunisti e gli dissero: “Stalin non ti vede ma ti abbiamo visto noi”, e lo buttarono giù dalla scala. E lui corse a piangere dalla mamma e la mamma gli diede il resto perché già da allora nessuno gli credeva nemmeno i genitori. E noi adesso restiamo nel dilemma: credere a mamma Rosa o credere a Silvio? E poi: perché non l’ha scritto nel “Libro nero del comunismo”?

[csf ::: 12:43] [Commenti]
Share
  

Umberto Bossi ha parlato a Pontida ed il suo è stato un atto di coraggio. Il braccio sinistro era immobile e i muscoli della faccia non rispondevano come avrebbero dovuto. Ha detto: “Io sapevo che l’Europa sarebbe fallita”. Adesso possiamo stare tranquilli. La malattia non l’ha cambiato. Falso come sempre. Dieci anni fa aveva detto che la Padania doveva aderire all’Europa economica e monetaria ancora prima dell’Italia. Era il più europeo di tutti. Sinceramente: è bello scoprire che è irritante come ai bei tempi. Ha detto anche che bisognava essere grati al ministro Castelli che aveva bloccato l’introduzione della pedofilia in Europa. Le solite chiacchiere da bar. Le solite scemate delle quali Bossi si è sempre servito per vellicare il peggio dell’italiano menefreghista ed egoista. E’ lui. Ha vinto sulla malattia e vive e lotta insieme a noi.

[csf ::: 12:26] [Commenti]
Share
  

“Una grande prova di buon senso”, ha detto Francesco Rutelli. E Marco Follini, nel giorno della festa per il no-quorum, ha echeggiato: “Un risultato di buon senso”. Improvvisamente l’Italia è diventata un Paese di buon senso. Scopro la fonte di questa unanimità. Ha detto il cardinale Camillo Ruini: “Una scelta di buon senso”. I “neocat”, le truppe cammellate sostenute e volute dalla Cei del cardinale Ruini, sono scesi in campo ed hanno stravinto, grazie al buon senso degli italiani, facendo il tifo per l’astensione. Ed io mi unisco a loro nella propaganda dell’astensione. Caro Ruini, spero proprio che quando si tratterà di mettere la crocetta sulla Chiesa Cattolica per l’otto per mille gli italiani facciano ricorso a tutto il loro buon senso e si astengano visto l’uso che la Chiesa fa dei soldi raccattati. Scusi sa, ma non l’ho presa bene.

[csf ::: 08:49] [Commenti]
Share
  

Susanna Turco intervista per il Magazine del Corriere della Sera alcune donne famose per conoscere il loro rapporto con l’automobile. Tremende le donne che si avventurano sugli stessi sentieri degli uomini. Anna Molinari, stilista di Bluemarine, ha una Porsche ma non disdegna le “lunghe passeggiate solitarie”. Dici: a piedi? No, a bordo delle tre Ferrari da collezione del marito. A lei piacciono “grosse, veloci, potenti” perché “è una gioia sentirsi liberi di correre anche fortissimo lontani da tutti”. La velocità massima? “Non posso dirlo, mi toglierebbero la patente. Però ci do. Quanto a multe sono la prima contribuente di Carpi. Lo dico sempre ai vigili”. Ah, ah, ah, ridere! Cresce imperiosa la voglia di rigare con apposito chiodo la Porsche ma alla fine mi accontento con un ricordo da Cuore: “Braccia rubate all’agricoltura”.

[csf ::: 13:49] [Commenti]
Share
  

Enzo Biagi ha fatto notare l’altro giorno sul Corriere della sera che non è proprio da grande statista fare il segno del dito medio alzato che, per gli americani, vuol dire qualcosa tipo “fuck off” e non state a chiedermi di più. De Gasperi non avrebbe mai detto “fanculo” ai suoi avversario politici e, per quanto non ci possa giurare, credo che nemmeno Churchill si sia mai lasciato andare a volgari insulti come ha fatto Silvio Berlusconi qualche settimana fa a Bolzano. Eppure per i suoi adulatori Silvio resta sempre un grande statista. Tanto che chi lo critica viene subito bacchettato. Ecco quindi Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore di Forza Italia: “Se ci fosse un festival del cattivo gusto e della disinformazione questa volta Biagi avrebbe vinto il primo premio”. A lui invece, tessera P2 n.2232, il premio del buon gusto e della libera stampa”.

[csf ::: 15:52] [Commenti]
Share
  

Dichiara di guadagnare, solo andando in discoteca, otto miliardi di lire. E’ lui, Costantino. Non chiedetemi come abbia fatto ad arrivare a guadagnare otto miliardi di lire solo andando in discoteca. Chi vince 130 miliardi al Superenalotto sa che è stato solo culo. Costantino dice invece: “Io sono me stesso e la gente lo capisce”. Intendiamoci. Dice anche: “Non mi sembrava di aver fatto niente di speciale”. Momenti di lucidità non si negano a nessuno. Ma se qualcuno lo critica quando vuole fare l’attore? “Le critiche derivano dall’invidia”. Purtroppo esistono le imitazioni. “Accendi la televisione e dappertutto c’è un Costantino”. Faccio bene a non guardare più la tv. “Mi copiano perché non possono avermi”. Qui nasce il filosofo. Ma subito muore. “Se volessi potrei rifarmi il naso e togliere questa gobbetta. Ma non mi sentirei più uomo”.

[csf ::: 12:44] [Commenti]
Share
  
Cerca
Tutte le mosche
Archivio Cronologico
chemist online