- 23 Aprile 2005
Non vi sto a dire chi è Ann Coulter. Vi basti sapere, se non la conoscete, che l’hanno chiamata l’”Oriana Fallaci” americana. E’ un ossesso. Dà voce all’anima più retriva degli Usa. Ha l’ossessione dei “liberal” (che spianano la strada agli attacchi terroristici) quasi quanto Berlusconi ha quello dei comunisti. Odia il New York Times (tanto da augurargli una bomba in redazione) quasi come Bondi odia l’Unità. Dei mussulmani dice: “Dobbiamo invadere i loro paesi, uccidere i loro leader e convertire i loro popoli alla cristianità”. Avete capito. E’ una persona con la quale si può ragionare. E’ inutilmente giovane e bella. E moderna: “Penso che le donne non debbano avere il diritto di voto”. Cuocia nel suo brodo, frigga nella padella della sua idiozia e della sua volgarità. Quelloche non mi va giù è che il Time le abbia dedicato la copertina.
- 20 Aprile 2005
“Sono di sinistra”, dice Lucio Dalla. Ma dice anche che i valori della sinistra possono essere realizzati anche dalla destra. E spiega a Lorenzo Salvia del Corriere della Sera che un idraulico può essere bravo anche se è di destra. A naso sembrerebbe una frase senza senso. Gli idraulici di destra Lucio Dalla li vota o li chiama per aggiustare la vasca da bagno? La domanda prorompe: per chi vota? “Sostanzialmente a sinistra”, dice Dalla. “Ma mi piacerebbe sapere perché lo faccio”. In attesa che a Dalla venga in mente perché lo fa, a me salta la mosca al naso perché mi piacerebbe sapere che cos’ha in testa uno che vota a sinistra “sostanzialmente”. Prodi o Berlusconi? insiste l’intervistatore cercando di indagare nei meandri della psiche. Niente da fare: “C’è tempo, ci devo pensare”, risponde Lucio. Sostanzialmente tira aria di idee confuse.
Nel gennaio del 2000 Achille Totaro, consigliere comunale di An a Firenze, intervenendo in aula, tuonò: “Fanciullacci è un assassino”. Bruno Fanciullacci era il partigiano fiorentino che capeggiò il gruppo di fuoco che sparò al filofofo fascista Giovanni Gentile, uccidendolo. Grandi polemiche quando il comune decise di dedicargli una strada. Grandi polemiche quando Totaro lo definì “assassino”. Grandi polemiche oggi che un giudice, Anna Maria Sacco, ha rinviato a giudizio per diffamazione Totaro. Chiamare assassino chi ha ucciso un civile disarmato vuol dire diffamarlo. Preferisco dedicare queste mie noterelle ad argomenti leggeri e non a fatti che colpiscono persone nella loro più profonda sensibilità. Ma il fegato mi rode e continuerà a rodermi finché quel giudice non mi indicherà un vocabolo sostitutivo. E sia chiaro: la Resistenza non c’entra nulla.
- 13 Aprile 2005
Mi ci ero abituato al complotto comunista. Ogni volta che me lo dimenticavo arrivava Sandro Bondi a ricordarmi che l’Italia è in mano ai comunisti e che i comunisti rappresentano un grande pericolo per la democrazia. Ogni volta che si avvicinavano le elezioni mi sorprendevo a meditare su quanta miseria, terrore e morte avrebbe potuto causare il mio voto. Ogni volta che la mia coscienza aveva un attimo di debolezza tornava lui, Bondi, a riparlarmi del pericolo comunista con una veemenza che Berlusconi al confronto sembrava Gandhi. Ed ecco che l’altro giorno, improvvisamente, apro la televisione e guardando Batti e Ribatti, vengo colpito dalla rivelazione. E’ Sandro Bondi che parla, proprio lui: “Il pericolo del comunismo non c’è più”. Eh no, caro il mio Bondi, questi scherzetti non me li puoi fare. Almeno avresti dovuto dirci: da quando?